Educatori maschi

Questo  lo leggo su un sito che cerca/offre lavoro per educatori professionali.

“Cercasi educatore professionale maschio  con esperienza nel campo dei minori/adolescenti,  per Comunità Alloggio per minori.

Per fini propriamente educativi, si prediligono figure maschili, data l’utenza prevalentemente maschile.”

Ho lavorato con i bambini, minori, gli adolescenti,  in comunità minori,  e in altri servizi.

Conosco il leit motiv per cui negli asili nido gli educatori maschi “non vanno bene” …. e nelle comunità alloggio minori sono meglio gli educatori maschi.

I perchè  “spacciati” per educativi, spesso sottendono alcuni non detti che riescono a perturbare la dimensione educativa, e che nulla hanno a che fare con i bisogni dell’utenza, ma rispondono a criteri organizzativi, non riconosciuti, o a timori personali e non professionali, o ancora a preoccupazioni morali.

Perchè un bimbo di un anno, in un nido, pieno di educatori “femmina” e di personale femminile (coordinatrice, ausiliarie etc) non può giovarsi educativamente di un educatore “maschio”.

Perchè un gruppo di adolescenti maschi, problematici, ha bisogno in comunità di una prevalenza di figure maschili? Solo “i maschi” possono educare “i maschi”.

Solo le “femmine” possono allevare cuccioli umani.

Cosa ne desumeranno i bimbi cresciuti?

Cosa penseranno i famosi adolescenti maschi di un luogo di attraversamento pedagogico, in cui imparare a superare i problemi, solo incontrando figure maschili?

Quale criterio educativo indica che l’educazione dei maschi (problematici) può avvenire solo con operatori dello stesso sesso?

2 pensieri su “Educatori maschi

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