Il tempo della Pausa

Le vacanze natalizie permettono lo spazio/tempo della sosta, il tempo necessario perchè a ciò che è accaduto, e abbiamo vissuto, pensato, scelto, agito nel corso di un anno e che è stato scandito dagli orari delle nostre agende, possa depositarsi sul fondo. Si cambia il calendario, l’agenda, si festeggia il passaggio tra gli anni, si progetta in qualche modo il “la da venire”, si soppesa l’accaduto dandogli valore. In questo caso, ciò che sto misurando é un anno “vissuto”, non solo a causa del Covid – 19, in modo poco pensato, e non dico a livello personale. Certo questa pandemia … Continua a leggere Il tempo della Pausa

senza domanda – saper stare (a scuola)

SOOTOTITOLO: contesti diversi e di quella domanda che non viene centrata fino in fondo.  Nel corso del Worksop tenuto da me e Anna Gatti di Metas, nella cornice della collaborazione che abbiamo in essere con l’Università degli Studi di Milano Bicocca per i Tirocini Formativi e Orentativi della C.d.L Magistrale di Scienze Pedagogiche dell’Università Milano Bicocca abbiamo incontrato alcune studentesse e studenti con cui abbiamo affrontato il tema della rilevazione dei bisogni sociali emergenti. Grazie a loro abbiamo raccolto alcune osservazioni concordanti sui bambini e sulle bambine, frequentanti i diversi ordini di scuola, dal nido alle secondarie di primo grado, … Continua a leggere senza domanda – saper stare (a scuola)

Senno, senso, e narrazioni collettive

Ho un dovere narrativo verso alcune professioniste che ho incontrato nei cicli di supervisione Metas di quest’anno, perciò voglio di restituire pubblicamente un aspetto prezioso, accolto in questo spazio generativo di cura attorno ai pensieri professionali, già pensati o da pensare. Ecco quanto. Ci sono servizi socio educativi e sociosanitari che hanno dovuto continuare a rimarcare confini netti alle possibilità di incontro, alla libertà di azione, o al ritrovamento tra corpi, affetti significativi, della propria utenza; mentre attorno tutta una parte di mondo si è mosso e si è narrato come nuovamente pronto alle riaperture. Un mondo, spesso rapido nel … Continua a leggere Senno, senso, e narrazioni collettive

Scritture educative professionali

La scrittura professionale delle educatrici professionali e degli educatori professionali è ancora un capitolo sconosciuto ai più, almeno quanto lo è la professione stessa, rappresentata o misconosciuta attraverso una serie di stereotipi. Ma la scrittura può aprire questo sipario e mostrare il senso collettivo che questa professione genera e apre, non solo a livello interprofessionale ma anche nella autorappresentazione che si porge alle professioni limitrofe con cui l’educare professionale si interconnette. Questi sono esempi di ciò che può essere la scrittura professionale: 1. Si può esplorare un tema, che tocca le corde dei significati che attribuiamo attorno ad esso, mostrando … Continua a leggere Scritture educative professionali

Organizzazioni con disturbo alimentare

  Storia verosimile, basata su aneddoto vero. articolo già pubblicato su Facebook il 2/6/2016 e parzialmente modificato per il blog Un* collega mi descrive la situazione dell’impresa in cui lavora, ora che ha superato la fase di start up, in modo davvero brillante, assumendo sempre più un atteggiamento particolare nella gestione organizzativa. Mi racconta cosa succede, parla veloce come se mancasse aria e tempo per farlo, dichiara continuamente il suo essere molto stressat*. Direi che si vede assai bene quello stress. Il corpo è sempre molto prodigo quando mostra fatica e sofferenza. In quel momento mi  viene in mente un … Continua a leggere Organizzazioni con disturbo alimentare

Costruire sapere e smontare pregiudizi.

(Domande e questioni dal sabato mattina) già pubblicato su Il caffè Pedagogico in data 5 marzo 2017 Riflettevo sul bisogno che abbiamo tutti di cercare libri e manuali che ci permettano di informarci sui problemi che andiamo trovando al lavoro. Mi ricordo l’avidità di cercare e capire che, quasi, mi obbligava a infilarmi nelle librerie, nelle biblioteche e chiedere in prestito un qualche volume alle colleghe. La gioia nel leggere qualche autore era molta laddove questi mi illuminasse sulla gestione di un certo servizio o su di certa sindrome. Lavorando con la disabilità dal 1989 si capisce che di libri … Continua a leggere Costruire sapere e smontare pregiudizi.

Ir-raggiungibile #eduorg

Se non trovi qualcuno subito al telefono, c’è l’sms, la mail, whatsapp o telegram. Oppure messenger. L’importante sapere (sempre) che quella persona è sempre raggiungibile. Il mito (o il mitologismo) di oggi: l’altro è sempre a disposizione. Sempre pronto a comunicare, sempre connesso, sempre presente. La rete in tal senso la fa da padrona. Tutto c’è, sempre. L’assenza dell’altro o del suo potenziale virtuale di incontro (cfr. la doppia spunta blu di what’s app) genera ansia, rabbia, frustrazione. L’altro non dorme mai, non va nemmeno in bagno a farsi una doccia, se mangia è sempre pronto a trovare una risposta, … Continua a leggere Ir-raggiungibile #eduorg

Conosci te stesso o del coraggio #edupost (appunti)

Conosci te stesso o del coraggio, meglio dell’essere coraggiosi. Abbiamo tutti come idea base quella che il coraggio sia qualcosa di grandioso, che si basi sul del gettare il cuore oltre l’ostacolo, vivendo di epopee, di eroismi. Ma se dobbiamo insegnare questo tipo di coraggio, l’opera diventa assai davvero difficile da insegnare, oltre che da praticare. non siamo mica gli spartani di Leonida Il coraggio che spinge ad andare oltre a tutto, a tutti, a se stessi, che è un po’ folle, e richiede grande energia, grande ottimismo e, forse, quantità spropositate di generosità. Non è da tutti. Poi c’è … Continua a leggere Conosci te stesso o del coraggio #edupost (appunti)