Di cotanto peso – 1 –

Si parla di peso, e di anoressia. Non ne ho mai parlato qui con estensione, perché il blog è professionale, e perché, quella dell’anoressia, fa parte delle storie personali che è strano affrontare. Va trovato il giusto registro narrativo, tra sfumature intimistiche e riflessioni di maggior respiro, va trovato un tempo adeguato per scrivere, per non aprire capitoli che rischiano di confondere invece di aprire pensieri. Ci va cura e delicatezza.                                          Lo stimolo a scriverne viene da un collega, che si occupa di … Continua a leggere Di cotanto peso – 1 –

#educazionEbellezza …considerazioni a margine dopo il blogging day

Benché educare  e formare rappresentino la mia professione, non saprei, adesso,  cosa elencare per fornire un decalogo, appena decente, per una educazione alla bellezza. Appena avrò tempo comincerò a leggere gli articoli del blogging day convinta che qualcosa troverò tra i vari contributi. Se penso alla bellezza penso alla sensazione di stupore potente e “raggiante” che prende all’improvviso, e porta via dalla quotidianità, che rapisce, e rende speciali alcuni momenti. Immerge in una gioia, quasi fuori luogo, quando lo sguardo si appoggia su un elemento che trasmette, mostra è “bellezza”. Io credo che la cifra del bello sia individuale, e non parlo dell’arte … Continua a leggere #educazionEbellezza …considerazioni a margine dopo il blogging day

D’oro e d’argento – XXV Special Olympics Italia

Uno degli utenti che frequentano CDD, dove lavoro, ritornerà nei prossimi giorni; e sarà carico di medaglie. Per la precisione tre medaglie d’argento vinte nello sci. E’ stato uno dei partecipanti, a Sestriere, alla XXV edizione degli Special Olympics Italia. Ho seguito con partecipazione quanto avveniva, dalla finestra di Facebook, guardando le foto che la famiglia pubblicava di giorno in giorno. Mi sono sentita partecipe dell’avventura sportiva, di un ragazzo, che in fondo conosco, per ora ancora, abbastanza poco; io lavoro al centro da solo un anno e lui lo frequenta con un part-time di poche ore settimanali. I prossimi … Continua a leggere D’oro e d’argento – XXV Special Olympics Italia

Educazione sobria

L’incontro con una scuola che, declinata nei suoi vari ordini e gradi, sembra fare del muro di gomma il suo primo modo di incontrarsi, è una sensazione/ frustrazione sperimentata nel tempo, in misura maggiore come madre, ma anche come educatore professionale, o coordinatore di servizio. È una sensazione sconfortante, quella che fa partire avendo voglia di andare “a scuola” per parlare incontrarsi chiedersi confrontarsi per ritrovarsi di fronte una sorta di decalogo delle risposte stereotipate, replicabili sempre uguali negli anni. L’incontro che si trova è quella con scuola che attacca e si deve difendere ancora prima di aver incontrato, di aver … Continua a leggere Educazione sobria

L’OTTO marzo (pedagogico) 2 ovvero una postfazione

“Da sempre il sapere viene dall’incontro tra la disponibilità’ ad apprendere di un soggetto e le offerte di conoscenza dell’ambiente in cui questi si forma” P. Bertolini (a cura di) Per un lessico di pedagogia fenomenologica Lavoro con diversi gruppi di colleghe, educatrici, pedagogiste, psicologhe, e quindi la riflessione sul nesso tra l’essere donne e lavorare in ambito educativo e’ un tema di interesse e discussione. In particolare questo avviene con il gruppo Amazzone o Penelope, dove lo sguardo, con cui vengono trattati i temi proposti negli eventi, è la necessità che la dimensione pedagogica e psicologica, con la nostra appartenenza … Continua a leggere L’OTTO marzo (pedagogico) 2 ovvero una postfazione

Un luogo straordinario

Con una collega abbiamo appena terminato un percorso formativo, in un contesto che fino ad un anno fa non solo mi sarebbe parso tanto atipico quanto improbabile,  dove portare una riflessione pedagogica: un CRE cioè un centro estivo parrocchiale.

Il lavoro è stato svolto con il gruppo degli animatori, e con gli adulti responsabili, il coordinatore e il “Don” che cura l’esperienza del Centro estivo. Un numero significativo di persone a cui fare ri attraversare la propria esperienza, imparando dalle fatiche, dalle domande, dalle resistenze, offrendo nuove problematizzazioni, e sguardi diversi grazie all’incontro con una prospettiva pedagogica diversa.

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Il corpo pedagogico: appunti di viaggio per una formazione – il corpo che sono

di Manuela Fedeli

Un corpo pedagogico: il corpo che sono

È una vita che mi interrogo sul corpo che sono.

A dire il vero mi interrogo anche su cosa voglia dire interrogarmi sul corpo che sono.

Ciò che è certo è che sono sempre stata convinta che la cultura dualistica occidentale, che si fa portavoce della suddivisione tra corpo e mente, non mi ha mai convinta e nemmeno mi è mai piaciuta più di tanto.

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Dare nomi a ciò che si impara

di Monica Massola Vorrei citare due esempi dei saperi sottotraccia che allignano nelle categorie dei lavoratori dediti all’insegnamento/educazione, i quali non sempre sono consapevoli o sanno mostrare le competenze che possiedono. Così una collega mi racconta che in una scuola primaria dove i numeri degli studenti stranieri è molto alto, i progetti di integrazione funzionano brillantemente, e gli insegnanti hanno 7 livelli di insegnamento dell’italiano. Il che, blandamente significa, un alto grado di professionalità nell’insegnare, e un ventaglio assai variegato di competenze nell’insegnare, anche le sfumature della lingua italiana. La necessità di insegnare a tanti bimbi stranieri, alle prese con … Continua a leggere Dare nomi a ciò che si impara

Formazione e supervisione. Appunti sparsi.

Nella preparazione delle giornate formative, raccolgo le perplessità del referente dell’area formazione,  relativamente ai temi che verranno trattati. C’è uno stupore infastidito davanti alla mancanza di responsabilità che attraversa o attraverserebbe gli operatori e gli educatori che si trova ad incontrare. Mi parla di una responsabilità e di una etica, che ci vede tutti responsabili davanti al lavoro che svolgiamo, dal più umile al più complesso, come se si aspettasse che la responsabilità fosse connaturata al lavoro in quanto tale. E non fosse frutto di una ricerca, di una esplorazione, di una ridefinizione più complessa dei temi da trattare, dagli … Continua a leggere Formazione e supervisione. Appunti sparsi.

radio kills the video star?

Ballando sotto le stelle, Amici, X – factor, il museo di fotografia contemporanea, Rai edu – Tv talk. Cosa accomuna queste realtà? La sguardo e l’educazione. I primi tre sono talent show, in cui si osservano le storie formative dei partecipanti allo show, svilupparsi tra lezioni, fallimenti ed apprendimenti; fino all’epilogo del giudizio e della selezione. Inoltre è possibile vedere i giudici e/o professori discutere tra loro sulla qualità degli apprendimenti, così il pubblico riesce ad acceder al livello della meta-riflessione sulla qualità, sull’applicazione, sul talento, sulla didattica che in questi programmi viene espressa. (c’è tutto un corollario di riflessioni … Continua a leggere radio kills the video star?