Auspici e disabilità. (rivoluzioni)

Nel 1989 lavoravo in una grande Ipab che ospitava circa 1000 disabili, si diceva handicappati, che vivevano lì, tutti o quasi in regime di residenzialità. La loro casa era rappresentata dai grandi reparti e la vita era quella che si poteva svolgere di una istituzione totale. Nel 1995 si cominciava a parlare e sperimentare – in quel contesto – per alcuni ospiti la vita nelle prime case alloggio; una vita non circondata da muri, vissuta in una  casa, finalmente, vera. Gli altri, che vivevano nei reparti, ogni tanto li portavamo fuori, in giro per il paese; noi operatori con le nostre belle divise bianche … Continua a leggere Auspici e disabilità. (rivoluzioni)

#pedagogicalert: la zona oscura

LA ZONA SCURA AUTORE: LAURA GHELLI E’ vero. Esiste una zona oscura dell’educazione. Io la chiamo POTERE. E sinceramente la vedo in molti e diversi tipi di relazioni umane. Nel rapporto educatore-educato questo è ancora più pericoloso per l’asimmetria che lo caratterizza, specialmente nel lavoro con i bambini e le persone con disabilità intellettiva. Scendo nel particolare. Educare è anche trasmettere regole che permettano un’ordinata vita sociale: la capacità di rimanere in una stanza e seguire un’attività o saper attendere il proprio turno per parlare ed ottenere attenzione, solo per fare due esempi. Ma l’educatore può avere le sue regole … Continua a leggere #pedagogicalert: la zona oscura

Educazione e scuola verso il blogging day – Incontri a scuola

In attesa del blogging day del 27 febbraio ecco due o tre pensieri sull’incontro tra educazione e scuola. Sono a tornata a scuola, in vari momenti. Una delle prime entrate è stata nel 1996 come psicomotricità del servizio in Neuropsichiatria infantile, accolta con grandi onori, e l’aura dell’esperta. Come se l’esperto della neuropsichiatria avesse in se una scienza infusa, di qualità superiore, tale da illuminare e sciogliere ogni dubbio. La scuola si aspettava da me, da noi, una parola che avrebbe spiegato, definito, aiutato nell’incontro con i bimbi che noi (e loro) avevamo in carico. L’aura medica e sanitaria sembrava … Continua a leggere Educazione e scuola verso il blogging day – Incontri a scuola

D’oro e d’argento – XXV Special Olympics Italia

Uno degli utenti che frequentano CDD, dove lavoro, ritornerà nei prossimi giorni; e sarà carico di medaglie. Per la precisione tre medaglie d’argento vinte nello sci. E’ stato uno dei partecipanti, a Sestriere, alla XXV edizione degli Special Olympics Italia. Ho seguito con partecipazione quanto avveniva, dalla finestra di Facebook, guardando le foto che la famiglia pubblicava di giorno in giorno. Mi sono sentita partecipe dell’avventura sportiva, di un ragazzo, che in fondo conosco, per ora ancora, abbastanza poco; io lavoro al centro da solo un anno e lui lo frequenta con un part-time di poche ore settimanali. I prossimi … Continua a leggere D’oro e d’argento – XXV Special Olympics Italia

Educazione sobria

L’incontro con una scuola che, declinata nei suoi vari ordini e gradi, sembra fare del muro di gomma il suo primo modo di incontrarsi, è una sensazione/ frustrazione sperimentata nel tempo, in misura maggiore come madre, ma anche come educatore professionale, o coordinatore di servizio. È una sensazione sconfortante, quella che fa partire avendo voglia di andare “a scuola” per parlare incontrarsi chiedersi confrontarsi per ritrovarsi di fronte una sorta di decalogo delle risposte stereotipate, replicabili sempre uguali negli anni. L’incontro che si trova è quella con scuola che attacca e si deve difendere ancora prima di aver incontrato, di aver … Continua a leggere Educazione sobria

una questione di misura

A. non era affatto bella, ma radiosa. E il suo saluto al mattino alleggeriva il lavoro, non so quanto ne fosse consapevole. R. era spassosa, escluse le volte che era arrabbiata, e allora le sue sceneggiate nell’atrio dell’edificio, così strillate e plateali, finivano per imbarazzare tutti.  Ma in compenso elargiva estemporanei massaggi, con mani calde e una saggezza istintiva, che riusciva ad ammorbidire alcune contratture del collo. D. alla sera, prima di dormire, chiedeva sempre un bicchiere d’acqua; un rituale per allungare il tempo dei saluti. S. parlava poco, ma aveva ben chiaro il senso della giustizia e della provocazione, … Continua a leggere una questione di misura

do what’s right, not what’s easy

Nel nostro lavoro capita a tutti di dover dire cose giuste e non facili, scoprendo o sapendo che generano malumori, sommosse, e quasi crisi sistemiche. Come giustamente sottolinea il collega C. Sarno finiamo per occuparci dell’etica dell’educazione, tale che si rende etico oltre necessario dire alcune cose. A volte occorre far scoprire che la disabilità occupa (solo) una parte della vita di una persona, ma non per questo la persona scompare: continua ad avere desideri, passioni, amori, bisogni, timori, non facilmente soddisfacibili (es una vita autonoma, l’affettività, la sessualità, l’attenzione privilegiata di un operatore); tanto perché questa impone diversi limiti, e … Continua a leggere do what’s right, not what’s easy

Evanescenza dei servizi …. (?)

INTRO “Non posso dimenticare l’espressione sorpresa di una dirigente di servizi sociali di fronte alle mie affermazioni riguardanti il futuro di questi figli e il desiderio dei genitori di cercare e scegliere il contesto per loro più adeguato. Non è facile trovare un posto, figuriamoci poi scegliere … sarebbe un lusso! La signora in questione mi parlava come professionista del settore ignorando il mio duplice abito, anche di genitore coinvolto direttamente nella questione. Avrei potuto svelarlo sottolineandole che aveva perso una bella occasione per tacere e per connettere lingua e cervello ma, a volte, è meglio andare oltre. Gli operatori … Continua a leggere Evanescenza dei servizi …. (?)

Storie per l’ Agorà (Storia di Bianca)

di Monica Massola

La storia di Bianca l’ho scritta per l’Agorà*, in relazione al tema del Violare la Violenza, dove ciò che occorreva provare a rintracciare era (ed è) rapporto tra violenza ed educazione, leggendo tra i confini di due parole, che nominalmente vengono sempre ritenute distanti. A seguire quella che è stata la proposta tematica da sviluppare per l’Agorà*, cui segue la Storia di Bianca. Per come per molti un nuovo modo di ascoltare, leggere, e scrivere ciò che accade in educazione.

Francesco Somaini - Lotta con l'angelo - 1951 Bronzo
Francesco Somaini - Lotta con l'angelo - 1951 Bronzo

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Una lectio magistralis … un geranio può diventare educatore

Fonte originale dell’articolo: education 2.0

“La famosa frase del dottore che, dopo avermi visitato all’età di due anni, ha scosso la testa ‘Non c’è nulla da fare, sarà un vegetale’, è stata lì per lì subìta dai miei genitori proprio come si subisce una maledizione”. Claudio Imprudente ha ricevuto il 18 maggio la laurea honoris causa in “Formazione e cooperazione” dall’Università di Bologna. Ecco la sua lectio magistralis.

Questa laurea non è solo mia, ma di tutti i contesti che mi hanno sostenuto e di chi li ha prima costruiti e poi (con)vissuti insieme a me. Se fosse una laurea “ad honorem” avrei potuto fare un facile gioco di parole, sostenendo che non è una laurea “ad personam”, ma, purtroppo o per fortuna, si tratta di una laurea “honoris causa”.

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