Del fare e del narrare il fare nascere i figli (e i genitori)

Probabilmente il bisogno di diventare genitore arriva anche dal famigerato “gene egoista” che ci impone di replicare la specie, da un qualcosa che impone alle nostre scelte una forzatura. Ma c’è anche altro.   Ci sono figli generati per tenere insieme coppie allo sbando, o per dare un senso ad un adulto infantile che vede nel figlio una sorta di compensazione.   Figli generati perché non si sono saputi usare con cura gli anticoncezionali, o per pura casualità.   E la poesia della genitorialità sembra così perdersi, svanire ai nostri occhi.   A volte, lo dico come professionista dell’educazione, questo … Continua a leggere Del fare e del narrare il fare nascere i figli (e i genitori)

Attraverso gli “spaesamenti nella contemporaneità” (unimi.bicocca) – parte 2

Idee vecchie e nuove per i meticci dell’educazione. Tale  sono, una meticcia, ponendomi così nella posizione di capire e imparare a cogliere ciò che mi risultasse nuovo e vecchio, ciò che potesse orientarmi negli spesamenti professionali, personali, (non sono una teorica e pedagogista pura, ma psicomotricista/ consulente pedagogica/madre/blogger/genitore in una famiglia ricostituita; in ciò ho portato al convegno un’ascolto di chi, comunque, si muove tra luoghi dello spaesamento, che sente come status esistenziale la multiappartenenza contemporanea, e a più livelli). Come a dire che lo spaersamento della contemporaneità è un oggetto di autorifessione, indipendentemente dalla volontà, ‘ché la contemporaneità è … Continua a leggere Attraverso gli “spaesamenti nella contemporaneità” (unimi.bicocca) – parte 2

Parcheggiando corpi con classe

All’inizio mi hanno insegnato che la professionalità è asettica e professionale, lontano dalla quotidianità, fatta di setting protettivi e lontani dal mondo. E cioè capaci di proteggere gli utenti dal mondo .. e forse soprattutto di proteggere il mondo dall’utenza e anche dal “mondo” dell’utenza.

Mi hanno poi insegnato, volendolo o meno, invece il potenziale rivoluzionario dell’educazione …

Da qui in poi mi sembra impossibile non pensare che ciò che accade nei “miei” luoghi di lavoro, non possa e non debba (fatta salva la privacy di chi incontro) offerto in ciò che insegna.A volte anche in modo rivoluzionario, e a volte no. Ma non è (solo) questo il punto. Continua a leggere “Parcheggiando corpi con classe”

Storie per l’ Agorà (Storia di Bianca)

di Monica Massola

La storia di Bianca l’ho scritta per l’Agorà*, in relazione al tema del Violare la Violenza, dove ciò che occorreva provare a rintracciare era (ed è) rapporto tra violenza ed educazione, leggendo tra i confini di due parole, che nominalmente vengono sempre ritenute distanti. A seguire quella che è stata la proposta tematica da sviluppare per l’Agorà*, cui segue la Storia di Bianca. Per come per molti un nuovo modo di ascoltare, leggere, e scrivere ciò che accade in educazione.

Francesco Somaini - Lotta con l'angelo - 1951 Bronzo
Francesco Somaini - Lotta con l'angelo - 1951 Bronzo

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Dirlo e scriverlo. Tra anoressia e volontà.

di Monica Massola

Per scrivere di anoressia in un blog occorre assumersi la responsabilità di ciò che si scrive, perchè come in molti ambiti, si va a camminare su carboni ardenti e frammenti di cristallo.

Eppure l’anoressia fa parte di ciò che alcun donne hanno passato, più o meno indenni, e che occorre sia narrato nella sua evoluzione.

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Dare nomi a ciò che si impara

di Monica Massola Vorrei citare due esempi dei saperi sottotraccia che allignano nelle categorie dei lavoratori dediti all’insegnamento/educazione, i quali non sempre sono consapevoli o sanno mostrare le competenze che possiedono. Così una collega mi racconta che in una scuola primaria dove i numeri degli studenti stranieri è molto alto, i progetti di integrazione funzionano brillantemente, e gli insegnanti hanno 7 livelli di insegnamento dell’italiano. Il che, blandamente significa, un alto grado di professionalità nell’insegnare, e un ventaglio assai variegato di competenze nell’insegnare, anche le sfumature della lingua italiana. La necessità di insegnare a tanti bimbi stranieri, alle prese con … Continua a leggere Dare nomi a ciò che si impara

I luoghi dell’educare e i saperi sociali

Il Punto di osservazione: Ho lavorato per più di una decina di anni nella cooperazione sociale, e specificatamente nel settore dei servizi educativi rivolti a minori e famiglie in difficoltà. L’ho fatto attraversando i vari ruoli di tipo educativo ma anche di governo: tutti quelli possibili in una piccola cooperativa sociale. Che era ed è, a tutt’oggi, una realtà consolidata di cosiddetta “governance” colorata quasi interamente al femminile, un pò per caso, ed un pò anche per scelta e per necessità. Ne ho tratto due grandi insegnamenti. Il primo è che, lì, in quello specifico gruppo, in quel preciso momento … Continua a leggere I luoghi dell’educare e i saperi sociali