Insegnare l’allerta e l’ascolto e non la paura.

Prendo spunto da questo articolo di Internazionale “spiegare il male“. Il cui nodo non è l’adolescenza ma quello che sappiamo insegnare ai figli, prescindere dalla loro età; insegnare la paura fa male e fa male insegnare che esiste il male, è estremamente faticoso imparare a collocarlo, mostrarlo nelle forme che assume o potrebbe assumere. Uno La mia figlia più piccina ama da lungo tempo due storie: Cappuccetto Rosso e il Lupo e i 7 capretti. Storie in cui il male si camuffa e traveste, s’ammanta di perbenismo, fino al punto di fingere di esser la mamma (nella storia dei 7 capretti). Nella nostra versione casalinga e … Continua a leggere Insegnare l’allerta e l’ascolto e non la paura.

Educare all’amore – le terre esuli

INTRO In attesa del IV blogging day: il cui tema sarà: “L’educazione all’amore come dimensione particolare dell’incontro (umano e tra esseri viventi), alla sessualità, all’affettività, alla passione, intesa non solo come eros ma più etimologicamente come provare un forte “sentire” per qualcosa o qualcuno. Come educare e come educarsi all’amore, in tutte le sue sfaccettature…” INFORMAZIONI  sul blogging day QUI La riflessione parte da questo articolo (potete leggerlo su Prospettive Sociali e Sanitarie: Le “barriere architettoniche” dell’affettività. Riflessione sui bisogni affettivi delle persone disabili) e si aggancia da un discorso fatto oggi su Facebook con alcune colleghe ma che si innesta in … Continua a leggere Educare all’amore – le terre esuli

Storie per l’ Agorà (Storia di Bianca)

di Monica Massola

La storia di Bianca l’ho scritta per l’Agorà*, in relazione al tema del Violare la Violenza, dove ciò che occorreva provare a rintracciare era (ed è) rapporto tra violenza ed educazione, leggendo tra i confini di due parole, che nominalmente vengono sempre ritenute distanti. A seguire quella che è stata la proposta tematica da sviluppare per l’Agorà*, cui segue la Storia di Bianca. Per come per molti un nuovo modo di ascoltare, leggere, e scrivere ciò che accade in educazione.

Francesco Somaini - Lotta con l'angelo - 1951 Bronzo
Francesco Somaini - Lotta con l'angelo - 1951 Bronzo

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Improvvisamente/improvvisando il corpo

Metafore e’ il titolo di una formazione che sto facendo con Igor Salomone, che e’ stato ed e’ tutt’ora un mio “maestro”, ma non e’ questo il punto centrale di questo post.

Il nodo, o meglio lo snodo e’ il corpo, anzi in questo caso i corpi che ho (anche) condotto, e sempre osservato, con cura, nel dipanarsi della mattinata formativa.

Sara’ banale ma ogni volta mi stupisce la complessità che si risveglia laddove i corpi (cosi’ vuole il dispositivo formativo) cominciano a togliere voce alle parole, per riprendersela tutta in forma di azioni, movimento, espressivita’.

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Il posto delle parole

Dopo la seduta di psicomotricità odierna, ho stilato come da prassi professionale,  le osservazioni relative alla mattinata. Scrivendo, mi accorgo di colpo, di una parola che mi stona,  la “seduta” di psicomotricità non è mai tanto seduta. Sembrerebbe un implicito, trattandosi di tale pratica. Eppure è la definizione usuale. Quindi una attività che prevede l’uso intensivo del corpo nella sua interezza e nella sua capacità di interconnessione, con lo spazio, il tempo, il luogo, gli oggetti e la relazione con l’altro (o gli altri) è per convenzione linguistica una seduta. Un ora, circa, di attività globale che dobbiamo definire “seduta”, e … Continua a leggere Il posto delle parole