Scritture educative professionali

La scrittura professionale delle educatrici professionali e degli educatori professionali è ancora un capitolo sconosciuto ai più, almeno quanto lo è la professione stessa, rappresentata o misconosciuta attraverso una serie di stereotipi. Ma la scrittura può aprire questo sipario e mostrare il senso collettivo che questa professione genera e apre, non solo a livello interprofessionale ma anche nella autorappresentazione che si porge alle professioni limitrofe con cui l’educare professionale si interconnette. Questi sono esempi di ciò che può essere la scrittura professionale: 1. Si può esplorare un tema, che tocca le corde dei significati che attribuiamo attorno ad esso, mostrando … Continua a leggere Scritture educative professionali

fare disordine

Ultimamente il servizio per persone con disabilità che coordino sta mettendo mano alla programmazione e alla riprogettazione delle attività. Il che significa modificare concretamente la quotidianità di operatori e degli utenti,  riformulando gli orari, o cambiando le appartenenze ai gruppi o ai laboratori: concretamente Mario sarà in gruppo con Maria, e Paolo non andrà a fare riabilitazione con Paola*. Ma cambiare le attività quotidiane, di persone con disabilità, non è semplice; si toccano comportamenti e abitudini rassicuranti, o stereotipe. Bisogna agire con attenzione. Gli operatori stessi devono immaginarsi diversi, intenti a fare azioni nuove, o in modo diverso, prestando attenzione a come organizzeranno le attività e nuovi gruppi che dovranno … Continua a leggere fare disordine

Perché 15 giorni di vacanza non (mi) bastano

E’ un anno particolare, significando particolarmente complesso, questo 2015, personalmente e professionalmente. In particolare la mole di lavoro del Centro Disabili si è incrementata spostando, sempre più verso una dimensione gestionale/organizzativa/burocratica, quello che per me è fondamentalmente un ruolo pedagogico (coordinamento); che deve coniugare cura dell’organizzazione, delle prassi, del pensiero educativo e pedagogico che ne scaturiscono, della formazione, delle connessioni, della scrittura e riflessione collettiva su materiali prodotti dagli operatori (PEI/relazioni/progetti) e quindi deve riuscire ad esser comunicata alle famiglie, all’ente gestore, alla cooperativa, ai partner della rete territoriale… insomma il tempo pedagogico è stato in parte sacrificato. A questo si è … Continua a leggere Perché 15 giorni di vacanza non (mi) bastano

valore dell’incertezza

‪#‎educare‬ quotidianità di una professione che obbliga a richiedersi continuamente chi sia il più debole, tra una pluralità di soggetti su una scena comune,  quali livelli di tutela bisogna attivare, ora per uni ora per gli altri quando bisogna tutelare e quando lasciar gli altri liberi di “errare” e poi scegliere intenzionalmente ogni volta una azione che sia dedicata e specifica e pensata osservare, osservarsi, ridiscutere, rinegoziare …  affrontarndo ogni mattina il timore di sbagliare, dando valore alla propria incertezza, che allena lo sguardo. Continua a leggere valore dell’incertezza

#educazionEamore: “a mille ce n’è …”

“L’educazione all’amore come dimensione particolare dell’incontro (umano e tra esseri viventi), alla sessualità, all’affettività, alla passione, intesa non solo come eros ma più etimologicamente come provare un forte “sentire” per qualcosa o qualcuno. Come educare e come educarsi all’amore, in tutte le sue sfaccettature…” ” A mille ce n’è …” “Per Minore Straniero non accompagnato si intende il minorenne non avente cittadinanza italiana o di altri Stati dell’Unione Europea che, non avendo presentato domanda di asilo, si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privo di assistenza e rappresentanza da parte di genitori o di altri adulti per lui … Continua a leggere #educazionEamore: “a mille ce n’è …”

Un “bel” sanvalentino

Oggi al cdd abbiamo festeggiato, le tavole apparecchiate con le tovaglie bianche immacolate (meraviglioso e meritorio errore della lavanderia che ce le ha fornite), cuoricini di carta rossi, una candelina qui e la. Le foto alle coppiette. Il pranzo accompagnato dalle canzoni d’amore. Un clima leggero e frizzante. Alla fine poi tutti hanno voluto la loro foto, in coppia, di gruppo, da soli creando miscellanee di operatori, consulenti, utenti. Peace & love universali. Tutti a scoprirsi innamorati di qualcuno, o di qualcosa, anche solo della magia del momento, del clima festoso, della cura profusa (sebbene con grande improvvisazione) negli allestimenti … Continua a leggere Un “bel” sanvalentino

Diversamente sessuati? Amore e sessualità per le persone con disabilità

Il post è stato scritto per Genitori Crescono e il loro blogstorming del mese  Educazione Sessuale e affettività   Questo post arriva da circa alcuni professionalità educativa e psicomotoria, spesso svolta con persone con disabilità, e quindi propone da operatore, non vuole giudicare o indicare soluzioni risolutive e facili . Quello che offro è  uno “sguardo”. Dopo tanti anni quello che vedo e  conosco sono le persone e non le loro cosiddette disabilità, o le patologie. Vedo i caratteri, le passioni umane, i difetti, gli slanci generosi, le azioni . Vedo le età, il genere, le inclinazioni, i gesti e le … Continua a leggere Diversamente sessuati? Amore e sessualità per le persone con disabilità

Ma la nonna no!

Una mamma  in rete scrive:…. “Devo tornare al lavoro, e dovrò affidare il mio bimbo ai nonni. la questione mi mette in crisi; la nonna poi si sentirà libera di impicciarsi, e io non potrò dirle nulla, visto che ci tiene il piccolo. Ma appena posso lo porterò al nido, preferisco un ambiente neutro e dove non c’è nessuno a cui dover qualcosa, o che non mi dirà nulla” Probabilmente ogni genitore si è trovato di di fronte al dilemma nido o nonni. E altrettanto probabilmente il timore dell’ invadenza dei nonni ha aperto le possibilità di mandare il proprio bimbo al nido….. … Continua a leggere Ma la nonna no!