#educare
quotidianità di una professione che obbliga a richiedersi continuamente
chi sia il più debole, tra una pluralità di soggetti su una scena comune,
quali livelli di tutela bisogna attivare, ora per uni ora per gli altri
quando bisogna tutelare e quando lasciar gli altri liberi di “errare”
e poi scegliere intenzionalmente ogni volta una azione che sia dedicata e specifica e pensata
osservare, osservarsi, ridiscutere, rinegoziare …
affrontarndo ogni mattina il timore di sbagliare, dando valore alla propria incertezza, che allena lo sguardo.