Verso un altro blogging day scuola: prequel 1 (s)vestiti a scuola?

Ma è davvero un problema questo?

O meglio cosa sta cercando di dire una scuola che si autorappresenta in questo modo?

Cosa cambierebbe se gli alunni avessero la divisa? Cosa si cerca di normare? La sessualità esposta degli adolescenti? La potenza dei corpi? A chi da realmente fastidio? Alla cultura? alla Concentrazione? Agli adulti? Ai compagni? E perché il problema sembrerebbe riguardare l’abbigliamento delle ragazze?

Come si vestono gli adulti nella scuola?

Un certo numero di domande, piuttosto provocatorie, sono quello che a me viene in mente.

La scuola ha bisogno di decoro? Se la risposta è positiva, in che modo il decoro riguarda ciò che deve esser appreso? In che modo, l’abbigliamento, modifica quanto viene insegnato?

Che altre domande mettereste?

“A volte, da insegnante, mi chiedo se non sarebbe meglio tornare alla vecchia divisa, magari seguendo la moda attuale: un paio di jeans (ovviamente lunghi!) e una felpa o una t-shirt, a seconda delle stagioni, con il logo della scuola (molti istituti le producono e le vendono ma non obbligano di certo gli studenti ad indossarle).

Si eviterebbe non solo il cattivo gusto – in fondo i bermuda e i leggings con maglia corta e collant trasparenti non sono propriamente eleganti – ma anche lo sfoggio di firme.

Voi che ne dite?”  (il resto dell’articolo alla pagina linciata, del Corriere della Sera)

Per informazioni sul Blogging Day Schermata 2014-02-03 alle 21.19.53

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