Il convegno in Bicocca ha aiutato a sciogliere anche gli ultimi dubbi … ma …
Chi sono le/i consulenti pedagogiche/ci?
Non son Sos Tata e nemmeno Mary Poppins … Ma più spesso esperti inetti, tanto alla formulazione di ricette magico-pedagogiche light, smart, fusion, o pret-à-porter, che alla pratica magia vera propria in stile Julie Andrews o all’uso di pozioni.
Gente che non capisce, tantomeno dopo soli tre giorni ma nemmeno con una settimana, come si muova una famiglia, o cosa renda i genitori degli inetti, dei veri incompetenti all’educazione, regole, cura e ancor meno aver la cognizione di come i figli possano dimostrarsi solo una collezione di mostriciattoli maleducati e urlanti.
Una/un consulente non usa una capace borsa, piena di oggetti onnipotenti, (quando va bene ha lo smartphone), non viaggia munita/o di pozioni magiche utili a render mansueti, figli e genitori. Non pone diktat, bandi, o decaloghi, o ricette e prescrizioni che ti trasformino una inquieta famigliola in soli tre giorni.
L’educazione vien così, come direbbe la Mannoia, rendendo “dolcemente complicati”, e pieni di domande, di sgradevoli perché, come, quando, come, dove …
Portatori sani di sguardi divergenti e irriverenti.
Incompetenti alla ricetta, ma non al dialogo; adatti o adattati all’incontro con le fatiche, a cui dare nomi e nomignoli. L’incontro e la fatica, e nemmeno le resistenze a cambiare, non mancano mai in educazione ma grazie ad esse è possibile raccontare storie. Storie di saperi appresi e d’insegnamenti, reciproci.
I figli poi, anche i peggiori mostriciattoli, una volta tolti dalla gogna della maleducazione e ri-dotati di parole e di corpi, e di domande, che seppur malamente espresse sono uniche, ridiventano interlocutori preziosi, di un dialogo tra grandi e piccini; adulti e ragazzi …
Così i genitori, sollecitati dalle domande (domande-domende-domande) dell’educazione, e colte nell’incontro educativo, si ritrovano a dare nuovi significati, a cercare nuove risposte. Abilitati a trovare la risposte “giuste” per il problema che quel figlio pone: non perfette, non universali, ma utili a capirsi e ritrovarsi.
Meglio di una bacchetta magica.
Il resto … tate, fate, esperti, lricette immediate … sono solo lo show; che deve andare avanti, sempre e comunque. Indubbiamente utile per intrattenere, non necessariamente per fare scuola di genitorialità.
p.s il post non è promozionale dei prodotti esposti … 🙂