maschere e corpi

(Fonte|Wikipedia):

La maschera è un artefatto che si indossa per ricoprire l’intero viso o solamente gli occhi. 

Incerto l’etimo della parola: una prima ipotesi lo vorrebbe di origine preindoeuropea, da masca («fuliggine, fantasma nero»).

Una seconda ipotesi, non incompatibile con la prima, lo deriverebbe dal latino tardo e medievale màsca, strega, tuttora utilizzato in tal senso nella lingua piemontese. Si trova traccia dell’origine del termine nell’antico alto tedesco e nel provenzale masc, stregone.

Dal significato originale si giunge successivamente a quello di fantasma, larva, aspetto camuffato per incutere paura.

Alcuni studiosi hanno suggerito una derivazione dell’etimo dalla locuzione araba maschara o mascharat, buffonata, burla, derivante dal verbo sachira, deridere, burlare, importata nel linguaggio medievale dalle crociate. Tuttavia tale vocabolo è già presente in alcuni testi anteriori alle crociate.

Il Dizionario etimologico italiano lo riconosce come relitto del sostrato pregallico, riconducibile al termine baska da cui abbiamo il verbo francese rabacher  fare fracasso.

Si è dunque probabilmente giunti ad una sorta di processo di assimilazione all’interno del significante ‘maschera’ sia dell’aspetto primordiale di ‘anima cattiva’ o ‘defunto’, sia di un aspetto goliardico e festoso.

(Fonte|Wikipedia)

Estensioni del concetto di maschera

  • è principalmente un oggetto usato per celare la propria identità, per esempio durante feste in maschera o a Carnevale. È usata con lo stesso scopo da molti personaggi immaginari della narrativa e dei fumetti
  • in psicologia indossare una maschera è una metafora per distinguere i tipi di atteggiamenti tenuti nelle diverse situazioni della vita (ad esempio non mi atteggio con il mio direttore come faccio con il/la mio/a compagno/a), quindi si può indossare la maschera dell’impiegato, come quella del burlone o del marito e ognuna in realtà non maschera nulla, ma permette di mostrare un lato della propria personalità. Infatti noi non siamo solo amici, compagni, lavoratori, politicamente schierati ecc ecc… ma siamo l’essenza che interpreta tutti questi ruoli.
  • in ambito grafico è un’immagine che può essere inserita sovrapposta ad altre immagini per creare effetti di composizione
  • è la parte dell’interfaccia utente di un programma, con la quale l’utente può interagire per compiere diverse operazioni 

Così aggiungo io citando una collega che, in un recente post, parla di trucchi e velature che nascondono svelando e svelano nascondendo, permettendo di esprimere ciò che vi è di altro, oltre o altrove ..

“Velare in questo senso non è tanto coprire e nascondere, ma è qualcosa di più sfumato, è come se, attraverso una sottile copertura, si potenziasse il messaggio. E rivelare, non è soltanto togliere il velo, ma, piuttosto, velare ancora…per rendere ancora più chiara e manifesta la cosa.”

E ancora sembra intrigante passare ad una velatura ben maggiore, dal trucco alla maschera, che arriva a nascondere esplicitamente, e provare a esplorare ciò che consente. In generale la pratica insegna che la maschera libera il corpo, svincolandolo dal pudore espressivo del volto, (chiave di lettura immediata di emozioni), e sciogliendone le possibilità espressive.

Ma è altrettanto interessante capire come i vari linguaggi usino il termine maschera, che applicato ad un contesto psicomotorio, offrono altre chiavi di lettura …

se in ambito grafico è un’immagine che può essere inserita sovrapposta ad altre immagini per creare effetti di composizione …  curiosamente la maschera, posta sul corpo, crea nuove possibilità di composizione

e se in ambito informatico pensiamo all’interfaccia utente di un programma, che permette allo stesso di meglio interagire  …per compiere diverse operazioni; altrettanto significato può essere ritrovato alla maschera che indossata aiuta ad interagire con una espressività diversa, ricevendo informazioni differenti, rispetto alla quotidianità.

Il tutto applicato ad un laboratorio di psicomotricità per utenti disabili crea nuove interrogazioni e letture per chi lo conduce e esplorazioni di potenzialità espressiva di notevole impatto per chi lo frequenta …

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