n risposta a questo post: So_stare
Per sostare bisogna anche che vi siano alcune condizioni:
un luogo dove sostare, il tempo per farlo, bisogna saperlo fare, oppure esservi obbligati – più o meno brutalmente – da qualcuno o qualcosa o dalla “necessità”.
la sosta meditativa è “dei saggi”, gli altri si arrabattano a farlo quando possono oppure devono.
cosa oggi ci induce a soffermarci sui temi che ci sono o che brillano per la loro assenza?
alle volte sono la rabbia o l’impotenza a focalizzare l’attenzione su di un tema, ma sono due molle che, forse, non permettono grandi di saperi/possibilità educative.
anche l’assenza di tempo sembra indicare che non ci stiamo dando il tempo per imparare e che stiamo esplorando l’impotenza.
certo sapere che non tutto è possibile è una tappa di crescita necessaria, soprattutto in educazione dove il confine tra onnipotenza e impotenza è spesso velleitario e mai pensato sino in fondo.
ma una volta che si è esplorata la non possibilità, occorre anche costruire strade e ponti alternativi, chiavi di lettura che permettano qualcosa …
mi chiedo e vi chiedo … non sta all’educazione farlo, cominciando con l’uscire finalmente dal famoso ghetto dei servizi dove molti educatori si incistano.
e poi smettendo di guardare solo alla propria utenza, e ombelico, per osservare le cose da prospettiva più ampia … che può essere indicata ….
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